Daniela Vitale
L’India, il Messico, il nord Africa. Il Made in Italy che guarda lontano, viaggia tra i colori di altri popoli, tra le forme di culture nuove. Daniela è aria sognante, voce calda, magia delle mani. Quei lunghi ricci rossi e quello sguardo che si sofferma. Nel suo laboratorio a Roma il tempo va piano. Il sipario di N’Ella Ideattiva si apre a Londra. “Ero andata ad imparare la lingua, a conoscere un posto diverso. Andavo a scuola e nel week end lavoravo come commessa, come tanti altri coetanei. Avevo una coinquilina che era fotografa di moda. Vide un mio disegno e se ne innamorò. E’ l’ora della tua prima collezione, mi disse, e la sera tornò a casa con una macchina da cucire, forbici, fili e tutto il necessario”. E così prendono vita i primi sei top ispirati all’Africa…”Sì ma tutto si ferma, la mia coinquilina cambia casa, non ci vediamo più. E poi? Ne arriva un’altra, è un architetto, mi chiede di accompagnarla una sera ad un evento di una docente di costume all’università. Indosso una mia creazione e la prof rimane entusiasta. Mi chiede di esporre tre settimane dopo. Un momento di panico: non avevo un brand, non avevo biglietti da visita. Venti giorni di follia e incoscienza. La prima vendita”. Ancora uno stage a Londra dove “ho imparato il mestiere in uno studio di abiti artigianali”, e poi il ritorno a Roma “dove sono partita da una piccola stanza con la prima vera collezione ispirata all’Africa con la tecnica tie&dye e colori per i capi schizzati”. La seta, il cotone, l’amore per le stoffe italiane che assumono forme nuove attraverso la contaminazione culturale. I fiori e l’ultima collezione caratterizzata da abiti double face. Daniela è il perfetto connubio di tradizione e innovazione. “Credo che l’unione di arte, tecnologia e vendita sia un tris vincente per i creativi di oggi, dando la possibilità così ai consumatori di distinguersi dalla massa diffondendo cultura. Ecco perché amo il progetto Nts e sono felice di farne parte come ambassador”. Il viaggio al centro del mondo e un desiderio: “Vorrei portare N’Ella all’estero”.