Cinzia dell’Omo

da | Dic 11, 2017

Combattere per un sogno finché non si realizza. Attraversa questo sentiero la storia di Cinzia. “Ho ritrovato di recente dei miei figurini di quando avevo 8 anni. Li disegnavo senza consapevolezza con l’istinto della bambina. Erano gli anni d’oro della moda italiana, di Armani e Versace, delle famose modelle come Naomi Campbell, Claudia Shiffer, Cindy Crawford, Linda Evangelista…”
Lo studio, gli amici, la rivista del DAMS, un master in giornalismo della moda. “Scrivevo e mi piaceva ma sentivo che non era la mia strada. A vent’anni non avevo le idee chiare sul mio futuro. Poi ho conosciuto Paola Nazzaro, costumista cinematografica, un periodo di gavetta e a 27 anni approdo all’Accademia d’Alta moda e d’Arte del Costume Koefia specializzandomi in modellistica e grafica per l’abbigliamento.. Era arrivata una spinta a focalizzarmi sugli obiettivi che desideravo realizzare”.
Una società di moda e design insieme a un’amica. E una telefonata importante: l’ufficio celebrities di Gucci. Shooting, look, tante esperienze in tre anni di soddisfazioni: “lavoravo a mano su abiti di altissima moda, è stata una formazione che mi ha temprato”.
Eppure la felicità è ancora lontana. “Ho iniziato a sperimentare tante cose che non avevo mai fatto e soprattutto arriva una folgorazione”. Un amore imprevisto? “Si, per il surf: per il contatto col mare, con la tavola, per i tramonti mozzafiato, i panorami”.
Cinzia comincia a creare completi per entrare in acqua, costumi per le amiche e gli amici con l’ambizione di coniugare la comodità che occorre per uno sport acquatico con la bellezza della moda. Mancava ancora qualcosa. “Lasciai il lavoro da Gucci e attraversai un breve periodo di riflessione”
E poi? “Un giorno mentre passeggiavo mi soffermai in un negozio di mute, una chiacchierata con il titolare e finì per lavorare per lui, a conoscere i materiali, a cucire mute. Dopo sei mesi avevo un contratto a tempo indeterminato: ero lì part time e nel resto della giornata lavoravo al mio progetto”.
Il sogno è più vicino. “Mi sono licenziata. Di nuovo. Dovevo dedicarmi al mio brand 24 ore al giorno, sentivo questo moto interiore che doveva trovare spazio nella realtà”.
La fortuna aiuta gli audaci: un bando della regione Lazio per le imprese creative e in autunno la notizia di averlo vinto. Seangolare prende forma e nasce la start up “By the Sea”
“Schizzi su carta a matita”, Cinzia parte da qui in ogni creazione. Poi disegna il modello in digitale per essere pronto ad ogni personalizzazione. Con una particolarità: “Sono la mia pima cliente, provo tutto su di me: se oltre alla bellezza riesco a trovare confort, vado avanti. Il neoprene super elastico ha richiesto esperimenti e un anno di prove. C’è un momento nel surf in cui arriva tanta acqua mentre sei sull’onda. Lì c’è la vera prova costume!”. Capi tecnici per sport acquatici di superficie: kite surf, windsurf, surf, wakeboard, cableboard, stand up paddle, vela, pesca. Tutto personalizzabile sia nella grafica che nei modelli. E’ questa l’originalità di Cinzia nel settore ed è anche quello che la avvicina all’esperienza di NTS
Un sogno ancora? “Formare delle persone perché possano lavorare nel mio laboratorio. In modo da potermi dedicare maggiormente al design, alla sperimentazione, alla ricerca e allo sviluppo

Cinzia dell’Omo
Cinzia dell’Omo

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